1 aprile 2016

Editorial #3: Of spring, new trends & other stories

E così quasi senza che nessuno se ne accorgesse siamo già ad Aprile: questo 2016 sta andando veloce. Comunque non mi dispiace l’arrivo della primavera: mi ero stancata di giubbini imbottiti, della pioggia continua, dei cappelli, del vento. Era decisamente ora di cambiare aria e con essa il guardaroba. Ovviamente la corsa ai trends è cominciata e Décontractée non farà eccezione; c’è sempre un sottile piacere nello scoprire i trends: c’è l’improvvisa necessità di dire la propria opinione, di mostrare come li si reinterpreti, di fare gli outsider andando controcorrente, anche se la reazione reale media è andare da Zara per acquistare il capo che imita l’ultima tendenza e vivere felici per ancora un stagione. In ogni caso se ne parla e quest’anno devo dire che ce n’è motivo: facendo un giro sui canali ufficiali infatti i report dei trend direttamente dalle passerelle è a dir poco agghiacciante. Mi spiego meglio: tra le tendenze per l’anno prossimo si annoverano le rouches da ballerina di flamenco di ispirazione tutta latina, le maniche vittoriane e il vittoriano in generale, probabilmente un qualche genere di ciabatta che sto elegantemente ignorando(perché le ciabatte mai nella vita, è una promessa). Quindi tralasciando queste importabili barzellette (qualcuno vuole sembrare una ballerina di flamenco in ufficio? io non credo proprio) ci possiamo subito spostare ad una rapida ricapitolazione dei trend realistici per questa primavera: gli anni 70 (con tutto il loro contorno di suede e frange), gli abiti boudoir, le spalle assolutamente e profondamente scoperte, probabilmente il denim (di cui ancora non siamo riusciti a liberarci). In realtà a svelarci i trend di questa stagiona sarà come al solito lo streetstyle, canale privilegiato di ciò che è davvero di tendenze.

Mas
N.B.: so di non aver incluso righe e floreale, ma ne avevate davvero bisogno? li indossiamo tutti quanti tutti gli anni, non fanno affatto tendenza.

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Maira Gall