7 febbraio 2016

Editorial #2: Of resolutions, couture & other stories

Solo due post sul blog e sono già al secondo editoriale. La mia costanza fino ad oggi ha fatto pena, è un dato di fatto: dovevo riprendere a scrivere dopo capodanno ma poi due settimane di delirio mi hanno fatto perdere del tutto la concezione del tempo. Un vero spasso. Comunque ormai siamo a Febbraio e, dato che nel mese precedente ho disatteso puntualmente tutti i miei buoni propositi per il 2016, posso tornare a scrivere anche perché ha da poco sfilato l’haute couture e quindi abbiamo tanto di cui parlare.
Io adoro l’alta moda perché, pur non potendomela permettere(ma chi può? posso contarli sulle dita), la trovo completamente scevra da qualunque ottica di mercato, o comunque dall’ottica del mercato di massa, riuscendo ad essere l’espressione più pura della creatività dello stilista, cosa di cui nel ready to wear sono capaci solo Prada e pochi altri. Negli ultimi anni inoltre si è ulteriormente diversificata rendendosi foriera di un messaggio artistico contemporaneo più ispirato e non limitandosi più ai soli abiti da red carpet o da cocktail. Di conseguenza maison come Elie Saab e Maison Margiela sfilano entrambi nell’alta moda portando avanti due estetiche completamente diverse, distillate nella loro essenza più pura e per questo interessanti. E così nell’epoca del fast fashion ammiriamo ancora questi abiti, esatto punto di contatto tra arte e moda. A presto,
Mas

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